30 Juin Platone. Simposio
Extrait de la présentation des auteurs:
«Il Simposio, forse il dialogo platonico più famoso, è di certo il più accuratamente costruito per quanto concerne invenzione del contesto e ritratto dei personaggi, struttura, scelte linguistiche, il tutto finalizzato all’espressione di un pensiero filosofico arduo, talora vertiginoso. La cifra fondamentale si direbbe quella dell’opposizione esterno/interno. Come Socrate appare duplice, esteriormente simile a un Sileno, interiormente ‘divino’, cosଠduplice valenza hanno le sue parole, povere, ripetitive e quasi banali in apparenza, ancora una volta ‘divine’ a ben comprenderle. E duplici sono i discorsi dei ‘sapienti’ presenti al simposio: magniloquenti, affascinanti, arcaizzanti o moderni, e al tempo stesso inficiati da omissioni ed errori di prospettiva. Duplici sono altresଠla strutturazione del Simposio fra cornice (prologo ed epilogo) e parte centrale, il tono, serio e comico ad un tempo, il lessico, ora nobile e tragico (comicamente esagerato), ora colloquiale o addirittura comico (con una sottile vena di angosciosa allusività ), il tema stesso del dialogo, ambiguamente dedicato ad Eros come dio e come sentimento, che a sua volta si sostanzia prima in desiderio di bellezza, poi di bontà , di immortalità , di felicità . Che l’essere mortale, fisicamente limitato, abbia in sé una tensione all’immortalità , da perseguirsi secondo due linee di generazione, fisica e mentale, è infine, dell’opposizione esterno/interno, la forma estrema.
Se Socrate, come Eros, è un demone, un tramite fra gli uomini e gli dei, Platone è anch’egli un demone, un vero traghettatore fra la generazione di Socrate, la sua e le infinite generazioni che ad essa sono succedute e succederanno, dotato della medesima capacità di fascinazione, pericolosamente attraente, del maestro»
Collection Classici greci e latini, Siena, Barbera, 2008, 238 p., ISBN 8878991996